NUOVI MARTIRI CRISTIANI

NUOVI MARTIRI CRISTIANI

I Martiri Cristiani. In Siria ed in Irak i Cristiani sono Martiri. 

Articolo apparso a firma del Direttore dr Claudio Puppione in data 11 Settembre su IDEA, il settimanale della Provincia di Cuneo.

Padre Mtanious Hadad, rettore Basilica di Santa Maria in Cosmedin (foto a destra, sotto il box), del Patriarcato Greco Cattolico Melchita ha sottoscritto una pressante lettera d'indignazione per ciò che sta avvenendo in Siria, con la persecuzione dei cattolici, l'incendio delle chiese,la profanazione di luoghi sacri, l'uccisione e le violenze alla popolazione cattolica costretta a fuggire dal Paese che l'ha vista vivere per oltre duemila anni.

Padre Mtanious Hadad, rettore Basilica di Santa Maria in Cosmedin (foto a destra, sotto il box), del Patriarcato Greco Cattolico Melchita ha sottoscritto una pressante lettera d’indignazione per ciò che sta avvenendo in Siria, con la persecuzione dei cattolici, l’incendio delle chiese,la profanazione di luoghi sacri, l’uccisione e le violenze alla popolazione cattolica costretta a fuggire dal Paese che l’ha vista vivere per oltre duemila anni.

«È fondamentale che il Paese sappia che cosa stanno facendo i fanatici islamici ai nostri confratelli in Cristo». Accompagnandola con queste parole, il dottor Diego Beltrutti, in qualità di maestro del Venerabilis Ordo Sancti Sepulchri, ordine paladino delle chiese cristiane d’Oriente, ha fatto avere alla redazione di “IDEA” una lettera ricevuta dal padre Mtanious Hadad, del Patriarcato greco cattolico melchita, relativa alla drammatica situazione dei cristiani in Irak e in Siria. La missiva, che riteniamo doveroso rendere nota, è datata I° Agosto 2014 e da allora, se possibile, la situazione si è fatta ancora più drammatica, malgrado finalmente, in occidente, si sia diffusa una consapevolezza dei fatti maggiore di quella che, per molti, troppi mesi, cioè dall’inizio delle “primavere arabe” celebrate così a sproposito, ha lasciato i cristiani di quelle terre soli di fronte al genocidio di cui sono vittime. 

La basilica di Santa Maria in Cosmedin dei melchiti, dalla mia persona retta e rappresentata, in unione di intenti con la Chiesa melchita e tutti i gerarchi orientali, nonché la cristianità intera, profondamente ferita e segnata dagli ultimi accadimenti che hanno coinvolto il popolo di Siria e ora d’Irak, esprime la sua massima riprovazione per tutto quello che l’efferato estremismo islamico, sotto ogni forma e bandiera, sta ponendo in atto ormai da tempo e per quanto di inaspettatamente più atroce ha iniziato a praticare di recente sotto il patrocinio di questo nuovo cosiddetto Califfato islamico.

Il rifiuto e la ferma condanna che con questa nostra vogliamo esprimere a chiare lettere, a nome anche di tutti gli uomini di retta coscienza, sono diretti anche a stigmatizzare lo sconvolgente silenzio delle istituzioni laiche (nazionali e internazionali) e religiose che ha accompagnato la gestazione, il sorgere e l’attività di detti gruppi di estremisti e ribelli che, nelle loro efferate azioni, offendono e calpestano non solo ogni sorta di diritto, se non O diritto in genere, ma prima di tutto la dignità stessa del genere umano.

«I governi e le organizzazioni internazionali stanno chiudendo entrambi gli occhi dinnanzi a questo crimine contro l'umanità intera. È necessario un intervento immediato mirato a salvare queste popolazioni», sostiene il cuneese Diego Beltrutti (foto in alto, nella pagina, maestro del Venerabilis Ordo Sancti Sepulchri (V.O.S.S.).

«I governi e le organizzazioni internazionali stanno chiudendo entrambi gli occhi dinnanzi a questo crimine contro l’umanità intera. È necessario un intervento immediato mirato a salvare queste popolazioni», sostiene il cuneese Diego Beltrutti (foto in alto, nella pagina, maestro del Venerabilis Ordo Sancti Sepulchri (V.O.S.S.).

Chiediamo dunque che tutte le autorità musulmane civili, religiose e militari si adoperino senza ulteriori indugi in ogni modo e in ogni luogo inquinato dalla presenza di detti gruppi estremisti, per giungere a una condanna fattiva tale che li possa fermare e, eliminandoli, possa cancellare anche il ricordo dei loro deliranti richiami che ingenerato inquietanti flussi migratori verso cedesti, da parte di fanatici provenienti da ogni dove del mondo orientale come da quello occidentale.

È inammissibile la feroce pulizia etnico-religiosa da costoro messa in atto, di fronte alla quale siamo costretti ad assistere impotenti, come sono inammissibili le crudeli pratiche attuate entro i confini di questo Califfato illegittimo, che pure si stanno espandendo sotto gli occhi e all’eco dei già molti e inutili discorsi e condanne sollevatesi nell’ecumene intera. Dette pratiche, a dir poco medioevali, quasi preistoriche, non solo offendono il genere umano, ma inficiano lo stesso spirito della religione islamica in sé e la sua intelligenza, senza nulla togliere al fatto che esse costituiscono, inequivocabilmente e senza alibi alcuno, chiari abusi intollerabili e crimini imperdonabili di una gravita tale da non poterli assolutamente lasciare impuniti.

Chiediamo a gran voce che i capi religiosi musulmani di ciascuna confessione islamica si adoperino fattivamente per condannare e fermare le perpetrate barbarie e oltraggi portati al cristianesimo in sé e ai cristiani. Non sono più tollerabili la profanazione di chiese, le esecuzioni capitali a motivo della fede cristiana e la vituperazione e le offese portate alla croce a mezzo delle ingiuriose e sconvolgenti crocifissioni che effondono vergogna su quanti si permettono di praticare questi strazi su corpi esanimi di innocenti cristiani già martoriati. Esigiamo, se non è alla loro portata il rispetto per la vita, portarne almeno alla morte e ai nostri simboli religiosi.

Chiediamo ai governanti di tutto il mondo, in particolar modo a quelli del medio oriente, che si adoperino per impedire le inammissibili e vergognose estorsioni di denaro fatte passare sotto il nome della riesumata tassa cosiddetta “jizia”, anacronistico tributo riesumato da un passato ormai lontanissimo, che tale deve continuare ad essere.

Chiediamo l’impegno di tutto il mondo islamico affinché si adoperi per arrestare questo crescendo di estremismi che altro non fa che effondere vergogna sulla stessa religione islamica, dal cui seno tali correnti sorgono e si ispirano.

Chiediamo a Dio di illuminare tutti i potenti del mondo affinché trovino il coraggio di seguire una coscienza pura e retta, abbandonando le politiche e le economie serve del danaro e del potere e dimentiche dell’unico valore primario e importante che è l’uomo, affinché possano uscire dal loro vergognoso silenzio e trovare così il coraggio di porre fine a questa inutile “escalation” di prepotenza, violenza e barbarie.

Chiediamo agli organismi internazionali deputati all’applicazione e alla difesa del diritto, in qualità di garanti della perfetta messa in atto del diritto a salvaguardia degli equilibri mondiali, come possano continuare a tacere e restare impassibili davanti alle continue e insistenti violazioni di ogni sorta di diritto.

Chiediamo quali altri limiti dovranno essere oltrepassati affinché la diplomazia internazionale si mobiliti per ristabilire il rispetto dell’essere umano e l’ordine civile in questo mondo in cui è reato penale abbandonare gli animali, ma non sembra esserlo istituire un Califfato a cavallo di due Stati sovrani o mettere in atto un’anacronistica pulizia etnico-religiosa. Se nessuno ha il coraggio di fare qualcosa di concreto, chiediamo almeno una risposta a tali domande, solo per placare tutte le rette coscienze tormentate da questo scenario assurdo. Mentre i nostri fratelli sono sgozzati, impiccati, violentati, spogliati di tutto e, dimenticati da tutti, muoiono di fame, dormono per strada, vivono senza acqua, al caldo torrido dell’oriente.

Aspettiamo una risposta.

2018-01-05T23:28:34+01:00 11 Settembre 2014|ARCHIVIO, VARIE|