Noi Diego Beltrutti di San Biagio comprendiamo bene che Seborga, essendo un Principato con una storia di lunga spiritualità legata al monastero di Lérins e all’Ordine dei Cavalieri Bianchi, sia un territorio che fa gola.
Fa gola, per esempio, a tutti coloro che non sono riusciti a terminare un iter scolastico, o comunque ad avere una chiara professione, e che credono che un’etichetta “governativa” ottenuta a Seborga sia sufficiente per poter entrare nell’Almanach de Gotha.
Fa gola inoltre a quelle associazioni che, sebbene di recente costituzione, hanno nel rimescolamento delle acque e nella confusione terminologica un loro punto di forza.
Fa gola a quei gruppi religiosi costituiti da transfughi dal cristianesimo abbagliati da carriere fulminee e in cerca di notorietà a qualunque prezzo.
Fa gola a gruppi provenienti da percorsi esoterici, alchemici, rosacrociani che vedono in Seborga una strada per essere più credibili ed emergere dall’oscurità in cui operano.
Ma Seborga non è in vendita e non è espugnabile. A Seborga ci siamo noi, i Cavalieri Bianchi, l’Ordine difensore della Cristianità con secoli di storia.
Ed ecco allora che, dopo un decennio di confusione politico-istituzionale, dopo un periodo in cui Seborga era diventata dimora dei figli della incredulità, diventando per noi oggetto di tristezza e di sconforto, abbiamo deciso di agire.
Dio non ha scelto prima la casa (Seborga) per tenere i cavalieri ma prima ha scelto i cavalieri, uno ad uno, e poi li ha collocati nella casa.
Pertanto, confortati dalla misericordia di Gesù Cristo e forti del vigoroso sostegno dei membri del Capitolo Generale dell’Ordine, unico e originario, ringraziamo i nostri Cavalieri, i nostri Ufficiali e i numerosi soggetti che da varie parti d’Italia chiedono di entrare a fare parte del nostro progetto di rinascita del Principato di Seborga.